f53 | visioni sul futuro del cibo
13 maggio – 18 giugno 2023

mostra fotografica

Luzzara, Paese della fotografia
 
Un Paese, considerato il primo libro fotografico italiano, realizzato nel 1953 da Paul Strand e Cesare Zavattini, recentemente riproposto da Einaudi, compie 70 anni e torna interrogarci sul suo carattere di classico. 
Un’occasione per proporre un nuovo progetto espositivo che rifletta su questo fondamentale capitolo della cultura visiva italiana e internazionale e contemporaneamente sia da spunto per una visione sul futuro, ponendo come obiettivo il 2053, centenario della sua creazione. 
 
In questo ambito culturale si inserisce il progetto fotografico f53|visioni sul futuro del cibo
 
La suggestione di raccogliere il testimone da illustri autori che si sono succeduti nei decenni nel raccontare con immagini e testi quanto fosse cambiato il luogo, si manifesta quindi in occasione di questo anniversario, ma con la volontà di procedere oltre con una possibile previsione sui successivi 30 anni, ampliando così il messaggio che riceviamo ancora oggi da questa straordinaria opera editoriale. 
 
Il focus sulla food photography, genere e ambito narrativo utilizzato in questo progetto, incontra poi il tema di Fotografia Europea 2023 “Europe Matters – visioni di un’identità inquieta”, suggerendo lo sviluppo di un’analisi dell’evoluzione gastronomica nel vecchio continente, le cui genti possono essere considerate accomunate, sia pure con le dovute varianti, da abitudini alimentari simili.
 
Con questa esposizione Luzzara, piccolo centro della bassa reggiana, diventa, ancora una volta, punto di partenza per trattazioni legate a territori e ambiti ben più ampi. 
 

progetto fotografico

In ossequio alle premesse progettuali legate a una narrazione delle possibili evoluzioni del continente in ambito food, i soggetti raccontati in questo lavoro fotografico sono stati scelti sulla base della loro comune caratteristica di appartenere a tipologie di prodotti alimentari che con ogni probabilità troveranno nel prossimo futuro un largo impiego nell’alimentazione umana.
 
Alcuni di essi sono già sporadicamente impiegati nella gastronomia corrente, anche casalinga, altri sono stati recentemente introdotti per il consumo alimentare umano, altri, i cosiddetti “novel food”, non sono ad oggi presenti sul mercato.
 Tra i molti abbiamo scelto: insetti, alghe, semi e funghi.
 
La previsione di diffusione di queste materie deriva dall’osservazione di due tendenze già in atto da tempo: lo sviluppo dell’impiego degli integratori alimentari e la nutraceutica, da un lato, la necessità di provvedere al fabbisogno di proteine utilizzando fonti alternative all’allevamento animale, dall’altro.
 
Completano il quadro la previsione di possibili modalità innovative di preparazione dei cibi, come ad esempio la stampa 3D e l’impiego di sistemi robotizzati e app dedicate.
 
La mostra presenta tre diversi generi fotografici: le immagini industriali/produttive degli impianti dove le materie prime vengono allevate/coltivate, trasformate e rese disponibili al consumo, gli still life delle pietanze realizzate con esse e le immagini di oggetti e allestimenti immaginari legati alla produzione e preparazione casalinga in una visione di un possibile 2053 a tavola visto dall’autore.
 
Sotteso all’intero lavoro vi è la precisa volontà di sottolineare l’assoluta complementarietà degli scenari gastronomici futuri rispetto agli attuali (e ai passati), senza alcun facile riferimento all’immaginario del “cibo del futuro” così come veniva preconizzato decenni addietro, ovvero privato del tutto della dimensione gastronomica (cucinare) e conviviale (mangiare a tavola). Dal momento che, così come per molti altri ambiti, questa brusco cambiamento nelle modalità di uso e fruizione non c’è stato e, di fatto le pietanze di oggi vengono preparate e consumate come 70 anni fa, non vi è alcun motivo per immaginare che tra 30 anni qualcosa, da questo punto di vista, nella maggior parte dei casi, possa/debba cambiare.
 
Le fotografie industriali tendono a esaltare gli elementi maggiormente tecnologici degli impianti stessi e le piccole e grandi innovazioni che aggiungono valore al prodotto.
 
Gli still life dei piatti, con un approccio stilistico fine art, rappresentano le pietanze con una mise en plat innovativa nella composizione e nell’uso degli ingredienti, portando il food design contemporaneo a confrontarsi con la sua probabile evoluzione, senza perdere però il suo approccio funzionale, estetico e narrativo.
 
Una serie di immagini “AI generated art”, ottenute con l’ausilio di app online dedicate, completano il progetto con un’ampliamento narrativo video degli elementi coinvolti in questa visione del futuro, dove l’approccio visivo surreale sottolinea la fantasia contenutistica delle immagini ed è da considerare anche come un divertissement dell’autore in memoria delle sue passioni e fruizioni letterarie, fumettistiche e filmiche.

Fondazione Un Paese

Fondazione Un Paese nasce per volontà del Comune di Luzzara che dal 2002, anno delle manifestazioni luzzaresi organizzate per il centenario della nascita di Cesare Zavattini, le affida la cura del proprio patrimonio
culturale e artistico, costituito da opere pittoriche, scultoree, fotografiche e librarie.

La collezione si compone da una vasta raccolta di opere che documentano la ricca stagione del naïfismo italiano, cuore del Museo Nazionale delle Arti Naïves; di un Archivio fotografico che raccoglie opere di
diversi autori, tra i quali emergono i nomi di Hazel Kingsbury Strand, Gianni Berengo Gardin e Stephen Shore; dal Fondo Cesare Zavattini, un cospicuo fondo librario donato da Zavattini tra gli anni ’50 e la
seconda metà degli anni ’80, nucleo fondante della Biblioteca comunale, oggi Centro Culturale Zavattini.

Fondazione Un Paese deve il suo nome al risultato della collaborazione intercorsa dal 1953 al 1955 tra Cesare Zavattini e il grande fotografo americano Paul Strand. Con Un paese, libro fotografico dedicato a Luzzara, ai suoi abitanti e ai suoi luoghi, i due intellettuali realizzarono una sintesi di film e libro che si propose di presentare in pagine fotografiche e di testimonianza scritta l’esperienza di quel nuovo contatto con la realtà conquistato dall’arte cinematografica italiana di quegli anni.

Questo riconosciuto capolavoro ha aperto in seguito la strada a personalità del panorama fotografico come Gianni Berengo Gardin, che sempre insieme a Zavattini realizzò Un paese vent’anni dopo, Olivo Barbieri, Stephen Shore, Luigi Ghirri e Paolo Costantini; e ancora Marcello Grassi e Fabrizio Orsi con Luzzara. Cinquant’anni e più…,  fino a giungere a Vittore Fossati: un percorso e una storia che hanno contribuito a fare di Luzzara uno dei “luoghi” per eccellenza della fotografia italiana. 

Adoperandosi con sensibilità nell’incentivare lo sviluppo culturale e la conoscenza delle collezioni da essa gestite, Fondazione Un Paese promuove una vasta serie di rassegne ed eventi culturali, percorsi e laboratori didattici, progetti espositivi, pubblicazioni, garantendo in particolare un efficiente servizio di biblioteca e di tutela, valorizzazione e consultazione del patrimonio librario, fotografico e artistico.

Uno dei principali aspetti della propria attività è inoltre rappresentato dallo studio e dalla diffusione dell’opera di Cesare Zavattini mediante la raccolta e la conservazione dei materiali relativi alla biografia e alla produzione del grande intellettuale luzzarese, nonché attraverso la promozione di ricerche scientifiche sulle diverse aree tematiche che ne hanno caratterizzato l’impegno culturale e sociale.

Grazie alla costante sinergia tra i differenti linguaggi della comunicazione e al raccordo con tutte le istituzioni che a diverso titolo concorrono nel perseguire le medesime finalità culturali, Fondazione Un Paese pone come obiettivo della propria attività una riflessione sulla contemporaneità che, consapevole dell’importanza della conservazione storica,  sappia utilizzare e valorizzare il più efficacemente possibile l’eredità intellettuale consegnataci dal passato.

Roberto Savio

Roberto Savio è fotografo e direttore creativo.

Vanta una lunga e consolidata esperienza nella progettazione e realizzazione di progetti fotografici e multimediali a supporto di campagne di comunicazione strategica in diversi settori di mercato.

Negli ultimi anni, si è concentrato principalmente sulla food photography, intesa come arte contemporanea, focalizzandosi in particolare sull’indagine del rapporto tra le materie prime, l’ambiente, l’industria alimentare e la trasformazione del prodotto attraverso il lavoro dell’uomo.

I suoi impegni attuali includono le attività di food designer e docente presso scuole di fotografia e centri di formazione culinaria professionale.

informazioni e contatti

L’esposizione sarà ospitata presso il Teatro Sociale di Luzzara Danilo Donati, in Piazza Tedeschi 6.

Inaugurazione il 13 maggio 2023, alle ore 17:30.

La mostra sarà fruibile, ad ingresso libero, dal 13 maggio al 18 giugno 2023, il sabato e la domenica negli orari 10.30-12.30 / 15.30-18.30.

L’evento è promosso da Fondazione Un Paese con il patrocinio di Regione Emilia Romagna e Unione dei Comuni Bassa Reggiana.

Un evento di COME UN CANTO DELLA TERRA, 1953 | 2023 UN PAESE 70, Luzzara, marzo/dicembre 2023.

Informazioni:
Fondazione Un Paese
Centro Culturale Zavattini
viale Filippini 35, 42045 Luzzara (RE)
0522 977612
info@fondazioneunpaese.org
www.fondazioneunpaese.org

calendario eventi

Inaugurazione ore 17:30, Teatro Sociale di Luzzara, Piazza Tedeschi 6. Ingresso libero.

Storie e racconti di ieri, oggi, domani con Vito.

Per informazioni e prenotazioni: Centro Culturale Zavattini, tel. 0522977612, biblioteca@fondazioneunpaese.org

Diretta Facebook (link disponibile a breve)

Sono stati invitati a partecipare:

Roberto Savio, Carlo Spinelli, Simone Terzi, Valentina Parravicini, Laura Magnone, Antonio Ida, Alessandra Azzolini 

press room

f53|visioni sul futuro del cibo

Pasta 3D BluRhapsody® by Barilla, semi, funghi, alghe, insetti: Roberto Savio immagina come sarà l’evoluzione della gastronomia e delle abitudini alimentari dei popoli europei

La mostra di food photography, ospitata al Teatro Sociale di Luzzara Danilo Donati (Reggio Emilia) dal 13 maggio al 18 giugno, promossa da Fondazione un Paese e Centro Culturale Zavattini, con la sponsorizzazione di BluRhapsody® by Barilla, è inserita nel circuito OFF di Fotografia Europea 2023. Inaugurazione sabato 13 maggio 2023, alle 17.30 

LUZZARA (REGGIO EMILIA, 11 MAGGIO 2023) – “Cosa metteremo in tavola tra trent’anni? Come cucineremo i nostri piatti? Come saranno le nostre cucine? Il progetto fotografico apre uno spiraglio sul nostro futuro alimentare, interpretando le attuali tendenze, tra nutraceutica, sostenibilità e novel food. Per indicare una possibile direzione interpretativa verso cui orientare il food design”. Così il fotografo Roberto Savio afferma a proposito del suo ultimo lavoro sulla cucina casalinga di domani.

Il progetto fotografico f53|visioni sul futuro del cibo è presentato in occasione della XVIII Edizione di Fotografia Europea 2023, dal titolo “Europe Matters. Visioni di un’identità inquieta”, nel circuito OFF, dal 13 maggio al 18 giugno, al Teatro Sociale di Luzzara Danilo Donati, in piazza Tedeschi, 6, a Luzzara (RE).
La mostra, promossa dalla Fondazione un Paese e dal Cento Culturale Zavattini, con la sponsorizzazione di BluRhapsody® by Barilla, è aperta dal 13 maggio al 18 giugno 2023, il sabato e la domenica, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30, a ingresso libero, e su appuntamento contattando l’Autore o il Centro Culturale Zavattini.

L’inaugurazione è sabato 13 maggio 2023, alle 17.30. “L’iniziativa si inserisce tra le attività culturali sviluppate dal Comune di Luzzara, in occasione dalla celebrazione dei settant’anni del libro di Cesare Zavattini e Paul Strand ‘Un paese’, il primo libro fotografico italiano realizzato nel 1953, che pone questo luogo della Bassa Reggiana come un esempio emblematico della realtà sociale dell’epoca”, racconta il direttore di Fondazione un Paese Simone Terzi.
Il fotografo raccoglie, dunque, il testimone da illustri autori, che nei decenni si sono succeduti nel raccontare i cambiamenti del luogo, sviluppando un progetto site-specific per riflettere su questo fondamentale capitolo della cultura visiva italiana e internazionale e, al tempo stesso, per suggerire una visione del futuro della gastronomia del vecchio continente e delle abitudini alimentari che accomunano i popoli europei, puntando l’obiettivo al 2053, anno in cui si festeggerà il centenario dell’opera editoriale.
Il linguaggio scelto dall’autore è quello a lui caro della food photography, in cui rientrano gli still life dei piatti, della materia prima, la fotografia industriale dei luoghi di produzione, il ritratto degli attori del settore, che coglie l’espressività dei volti e dei gesti senza tempo nelle foto in bianco e nero, fino alle immagini visionarie realizzate con l’intelligenza artificiale (AI), che offrono al visitatore un’esperienza intellettuale e sensoriale completa rispetto al tema. 

Il progetto fotografico ed espositivo è stato realizzato in collaborazione con BluRhapsody® by Barilla. Valentina Parravicini, Marketing & Business Development Manager, rassicura: “Sulle nostre tavole non mancherà la pasta, gli ingredienti saranno sempre gli stessi, semola e acqua, ma si arricchirà di nuove forme, grazie alla stampa 3D, una tecnologia per noi già attuale che faciliterà la familiarità con i cibi del futuro”.

f53|visioni sul futuro del cibo ha riunito, in parte, anni di ricerche, condotte in parallelo in vari progetti fotografici già esposti in diverse occasioni internazionali: ‘Entomophagy’, ‘Magnify Seeds’, ‘Mushroom Study’, ‘Hands for food’. A questi, oggi, si aggiunge un tema trasversale, che ha guidato il lavoro realizzato per Luzzara: i superfood. Negli interessi dell’Autore sono rientrate così anche le alghe, indagate per la prima volta in modo approfondito in occasione di questo progetto fotografico.

“Riflettere sul futuro del cibo è riflettere sul nostro modo di ‘stare al mondo’ e di ‘stare a tavola’. C’è un forte senso di responsabilità che ci lega stretti alla terra, ai paesi e alle genti. Le abitudini alimentari sono forse tra le più forti e difficili da modificare, tanto che gli sperimentatori in fatto di cibo sono una minima parte della popolazione, ma sono anche coloro che indicano la direzione verso cui si orienteranno le nostre scelte di consumo”, dice Alessandra Azzolini, a cui è affidata la curatela della mostra, e prosegue – “Roberto Savio è sicuramente uno di questi, per cultura gastronomica, per attitudine all’innovazione e alla ricerca in fatto di design del gusto”.

Roberto Savio è fotografo e direttore creativo. Vanta una lunga e consolidata esperienza nella progettazione e realizzazione di progetti fotografici e multimediali a supporto di campagne di comunicazione strategica in diversi settori di mercato. Negli ultimi anni, si è concentrato principalmente sulla food photography, intesa come arte contemporanea, focalizzandosi in particolare sull’indagine del rapporto tra le materie prime, l’ambiente, l’industria alimentare e la trasformazione del prodotto attraverso il lavoro dell’uomo. I suoi impegni attuali includono le attività di food designer e docente presso scuole di fotografia e centri di formazione culinaria professionale.

Per informazioni:
www.f53.it

info@robertosavio.it

info@fondazioneunpaese.org

Scarica il comunicato in formato rtf

Il catalogo è visibile qui

La cartella stampa è scaricabile qui

una mostra promossa da

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